Prova d'attore

DELIRIO A DUE

CORRADO NUZZO e MARIA DI BIASE

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Di Eugène Ionesco
Con Corrado Nuzzo E Maria Di Biase
Regia Di Giorgio Gallione
Scene E Disegno Luci Nicolas Bovey
Costumi Francesca Marsella
Co-produzione AGIDI e Coop CMC/Nidodiragno

“Delirio a due” è un piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno comunque trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana.

In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano la loro naturale bizzarria, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell’oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.

CUORE DI BURATTINO

LELLA COSTA

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di Lella Costa e Gabriele Vacis
musiche Paolo Fresu
regia Gabriele Vacis

Chi non ha mai letto Pinocchio? Considerato uno dei capolavori della letteratura italiana, Le Avventure di Pinocchio. Storia di un Burattino, è il romanzo più conosciuto e famoso di Carlo Collodi che nel 2023 ha compiuto 140 anni.

Lella Costa e Gabriele Vacis affrontano questo grande classico con il loro consueto stile, analizzando, scomponendo e ricomponendo la storia per cercarne i temi profondi che la rendono universale e paradigmatica, offrendoci così numerose chiavi di lettura del nostro quotidiano..

tratto dal romanzo:
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi
produzione Teatro Carcano
distribuzione a cura di Mismaonda

CARAVAGGIO DI CHIARO E DI SCURO

LUIGI D’ELIA

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di Francesco Niccolini
regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
disegno luci Francesco Dignitoso

Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio?

Francesco Niccolini e Luigi D’Elia raccontano un altro frammento della natura selvaggia
che sta a loro tanto a cuore. Lo fanno narrando di Caravaggio la fame e la
povertà da giovane pittore apprendista, il successo fulmineo e scapestrato, le
risse e l’omicidio riuscito, le fughe precipitose, gli arresti, le amanti, la
sentenza di morte. E soprattutto la sua mano che con la stessa facilità impugna
il pennello e la spada, e lo fa con la medesima violenza.

Una produzione Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari

Con il sostegno di Teatro Cristallo e PASSO NORD centro regionale residenze artistiche di montagna Trentino-Alto Adige/Südtirol sostenuto da MIC – Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano.

COSA NOSTRA SPIEGATA AI BAMBINI

OTTAVIA PICCOLO

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di Stefano Massini
regia di Sandra Mangini
con Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo
musica di Enrico Finkuna
produzione Officine della Cultura-Argot Produzioni
in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini

A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce.
La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casadi Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassinii del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta ,l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire. Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno.
Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi inscena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce: personaggi come Haifa in Occident Express o come Elda in Cosa nostra spiegata ai bambini.

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UN GIORNO COME UN ALTRO

LUCA AMOROSINO – CARLO DE RUGGIERI

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scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico
musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia
produzione Viola Produzioni

Un seggio elettorale e a modo suo un luogo simbolo di una democrazia. Quel semplice gesto, ossia votare, per anni e stato considerato quasi sacro da molti italiani, ma con il passare degli anni c’è stato uno scollamento sempre maggiore tra Paese reale e classe dirigente. E questo fenomeno ha provocato un disinteresse dilagante da parte dei cittadini nei confronti di quel gesto sacro: a ogni tornata elettorale, la prima vera notizia e la crescente astensione degli aventi diritto. E , secondo gli analisti, una malattia irreversibile. Qui si racconta quel giorno in cui l’astensione raggiungerà livelli quasi assoluti e solo il quattro per cento della popolazione andrà a votare. Ma un seggio elettorale e anche un luogo dove alcuni cittadini, gli scrutatori, sono costretti a passare un’intera giornata uno accanto all’altro. Non sapendo nulla uno dell’altro e spesso avendo visioni diverse del mondo e quindi, non di rado, mal sopportandosi vicendevolmente. Ed e così che Ranuccio e Marco si ritroveranno fianco a fianco nella sezione 4607 (un seggio alle porte di Roma) ad aspettare gli elettori che non arriveranno mai. Uno spettacolo sospeso dove Godot sono gli italiani. La commedia attraverso un paradosso mette in evidenza la riduzione della consapevolezza del valore del voto nella democrazia. Ciarrapico, con una scrittura semplice e ironica, induce a riflette su temi rilevanti.

L’ABBAGLIO DEL TEMPO

ERMANNA MONTANARI

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Produzione Teatro delle Albe

L’abbaglio del tempo e il romanzo vero che racconta “la bellezza affettiva d’un luogo inventato”, il libro dei segreti con cui Ermanna Montanari svela il suo, il nostro, luogo dell’anima. Una trascrizione di memorie vivide della sua infanzia e adolescenza vissute nel paese di Campiano, nel comune di Ravenna. Le prose brevi di Ermanna Montanari si aprono al dialogo, al monologo, al verso, e via via, lungo la scansione, vanno a comporre l’affresco di un mondo contadino che, se sfiora il magico, vive soprattutto nel rigore della frugalita, nel senso forte dell’appartenenza alla terra, ai suoi riti, alle sue stagioni, alla sua lingua.

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